Tutti i dubbi e le domande sullo Sputnik V, il primo vaccino russo contro il Covid-19

Quanti paesi stanno comprando il vaccino, quanto costa e quali effetti collaterali ha?

1 / Come viene condotta la campagna di vaccinazione in Russia? 

La vaccinazione in Russia è gratuita e viene realizzata con il vaccino “Sputnik V” prodotto dal Centro “Gamaleja”. 

Per ricevere il vaccino, le persone di ogni regione possono registrarsi attraverso il sito di Gosuslugi (il portale dei servizi governativi) o via telefono.

A Mosca è possibile ricevere la dose non solo nelle cliniche mediche, ma anche in appositi spazi allestiti nei centri commerciali: basta presentare il passaporto e si viene chiamati in base all’ordine di arrivo.

È interessante notare che alla fine di dicembre 2020 il produttore dello “Sputnik V” ha lanciato sui social un video promozionale in inglese con lo slogan “V is for Victory” (V sta per Vittoria). 

Anna Popova, capo di Rospotrebnadzor (l'organo di controllo dei diritti dei consumatori in Russia), ha detto che il 60% della popolazione russa (su un totale di 146 milioni di abitanti) sarà vaccinata entro l'autunno del 2021.

Secondo gli esperti, queste stime si possono dire reali solo se la gente sarà pronta a sottoporsi all’inoculazione: “La cosa più importante è che le persone devono capire la necessità di vaccinarsi”, ha detto Larisa Popovich, direttrice dell'Institute of Health Economics (HSE). 

2 / Ci sono abbastanza dosi? 

La Russia ha già prodotto 6,5 milioni di dosi di “Sputnik V” ed è pronta a produrne circa 33 milioni in più entro la fine di marzo 2021, ha fatto sapere il capo del Ministero dell'Industria e del Commercio Denis Manturov. 

“Invieremo 2,1 milioni di dosi alle regioni russe entro la fine di gennaio, 5,7 milioni di dosi a febbraio e quasi 9 milioni di dosi a marzo”, ha detto. 

Nel frattempo alcune regioni, come la regione di Perm, la regione di Leningrado e la regione di Volgograd hanno denunciato carenze di dosi. Secondo le autorità, il deficit si deve alle dimensioni enormi del territorio russo e al fatto che la produzione del farmaco non ha ancora raggiunto la piena capacità.

Inoltre, gli esperti fanno notare che negli ospedali delle regioni non c’è abbastanza personale medico.

Le zone dove si registra la maggior disponibilità di vaccino sono Mosca, la regione di Mosca, Sakhalin, il circondario autonomo dei Nenets e la Chukotka (curiosamente, le ultime tre sono tra le regioni più remote della Russia, molto lontane dalla capitale).

3 / Quanti russi vogliono vaccinarsi?

Secondo l’agenzia stampa Tass, il 29 gennaio 2021 in Russia si erano già vaccinate 2 milioni di persone; i numeri esatti delle regioni, però, non sono ancora stati resi noti completamente

Inoltre, non è chiaro se questa cifra comprenda i cittadini stranieri residenti in Russia.

I funzionari regionali hanno riportato i seguenti dati: 300.000 vaccinazioni a Mosca su 12 milioni di residenti prima del 31 gennaio 2021, 50.000 vaccinazioni nella regione di Mosca su 7,6 milioni di persone prima del 25 gennaio, 62.000 vaccinazioni a San Pietroburgo su 5 milioni di persone prima del 30 gennaio

Nel frattempo, secondo i sondaggi condotti da VTSIOM e dal Centro Levada, solo il 38% dei russi ammette di voler fare il vaccino, di cui solo la metà si dice disposto a sottoporsi a quello di produzione russa. Parere positivo è stato espresso soprattutto dalla fascia di popolazione over 55, mentre i russi al di sotto dei 34 anni dicono di non volersi vaccinare.

Gli scettici, infatti, preferiscono aspettare la fine dei test; in altri casi, ammettono di temere effetti collaterali o l’inefficacia dell’inoculazione.

Secondo gli esperti, lo scetticismo della gente sarebbe dovuto al fatto che si dice alla popolazione di indossare la mascherina e di rispettare le restrizioni anche dopo la somministrazione del vaccino

4 / Vladimir Putin si è vaccinato? 

Non ancora, ma ha detto di volerlo fare. A metà dicembre 2020, il presidente russo ha riferito di non aver ricevuto il vaccino per via dell’età: in quel periodo, infatti, lo “Sputnik V” veniva somministrato solo alle persone fra i 18 e i 60 anni, mentre il presidente russo ne ha 68. Oggi invece il vaccino viene somministrato anche alle persone con più di 60 anni. Secondo l'addetto stampa di Putin, Dmitrij Peskov, il presidente stesso annuncerà l’avvenuta vaccinazione.

5 / Dove viene prodotto esattamente lo “Sputnik V”?

Attualmente viene prodotto in sei stabilimenti che si trovano a Mosca, nella regione di Vladimir e a San Pietroburgo. A breve è prevista l'apertura di un settimo stabilimento a Yaroslavl.

Nel dicembre 2020, è stato annunciato che lo “Sputnik V” viene prodotto anche in India (5 impianti), Corea del Sud (1 impianto), Brasile (1 impianto) e Cina (3 impianti) per far fronte alle richieste di esportazione. Alla fine di gennaio 2021, è stata avviata la produzione (destinata ad uso locale) anche in Kazakhstan.

6 / Quali altri paesi stanno usando lo “Sputnik V”?  

Più di 40 paesi hanno dimostrato interesse per il vaccino russo, e ne hanno già ordinato 1,2 miliardi di dosi. Il prezzo di esportazione è inferiore ai 10 dollari per dose, ovvero la metà del prezzo dei vaccini Pfizer e Sinopharm, e 2,5 volte più economico di Moderna.

Intanto, “Sputnik V” è stato ufficialmente registrato in altri 16 paesi, oltre alla Russia: Bielorussia, Argentina, Bolivia, Serbia, Algeria, Palestina, Venezuela, Paraguay, Turkmenistan, Emirati Arabi Uniti, Ungheria, Pakistan, Iran, Kazakhstan, Tunisia e Guinea.

Il primo paese straniero a somministrare lo “Sputnik V” è stata la Bielorussia: le autorità locali hanno firmato un contratto per 170.000 dosi. Lì la vaccinazione è attualmente disponibile solo per gli operatori sanitari. 

Il secondo paese è stato l'Argentina: alla fine di dicembre 2020, Buenos Aires ha accettato di acquistare 10 milioni di dosi. Il presidente Alberto Fernández e la vice presidente Cristina Kirchner affermano di essere già stati vaccinati.

Il terzo paese sarà la Bolivia, che dovrebbe ricevere 5,2 milioni di dosi entro la fine di maggio. Anche le più alte cariche dello Stato hanno annunciato la loro disponibilità a sottoporsi all’inoculazione del vaccino russo.

La Serbia, nel frattempo, ha ordinato 6,5 milioni di dosi da diversi produttori, di cui 2 milioni di “Sputnik V”. Secondo il Ministero della Salute serbo, il 40% dei cittadini preferirebbe essere vaccinato con il vaccino russo, mentre il 28% con quello della Pfizer, mentre gli altri dicono di non avere preferenze.

Il 1° febbraio 2020 è iniziata la vaccinazione di massa anche in Kazakhstan. 

7 / Quali effetti collaterali ha lo “Sputnik V”? 

Finora non sono stati registrati effetti collaterali gravi. Il più delle volte, le persone accusano sintomi simili a quelli di un comune raffreddore: febbre, debolezza e mal di testa per un paio di giorni. Secondo il Ministero della Salute argentino, solo l'1% dei vaccinati ha avuto effetti collaterali come febbre, mal di testa e reazioni cutanee intorno alla zona dell'iniezione. 

Tra le controindicazioni ufficiali per la vaccinazione si riportano ictus, tubercolosi, epatite B e C, sifilide, così come l'HIV. Il Ministero della Salute russo dice che la vaccinazione può essere rischiosa per le persone con problemi oncologici, perché fino ad ora non sono state raccolte abbastanza prove

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